La mia vittoria più grande! Gaia è arrivata inaspettamente. Ero già mamma di una bimba di 13 mesi ma quel dono lo accolsi con tanta gioia e tanta tantissima paura, sì paura! Perché io ho sempre avuto la sensazione che qualcosa non andava.
L’istinto di mamma, che nonostante le rassicurazioni del ginecologo non si dava pace! Fu però una gravidanza tutto sommato serena, mai una minaccia, mai dei segnali strani. Arrivai così alla 37esima settimana e mi fu fatto un cesareo programmato! Quando Gaia nacque, intorno a me non sentivo voci! Solo il suo pianto, ma i volti dei medici erano impietriti e alla mia domanda come sta la mia bambina? Mi fu risposto: ” Signora tranquilla, la vedrà poi il pediatra del nido!”.
Gaia è nata in clinica senza una tin e quando mi fu detto che il pediatra notò qualcosa di strano, uno dei dolori più grossi fu quello di non poterle stare accanto; sì perché a noi madri di bimbi speciali viene rubato un pezzo di cuore quando te li portano via. Così decisi dopo nemmeno 48 ore di firmare la dimissione! Uno dei dolori più grandi che ricordo fu quello di lasciare la clinica senza la mia bambina. Non avevo nessun ricordo di lei, non conoscevo il suo viso, non conoscevo il suo profumo e l’idea di andare al Monaldi a parlare con i medici mi distruggeva l’anima! E invece Gaia mi ha insegnato ad avere coraggio, mi ha insegnato a non scappare dalla realtà!
Il primo intervento fu fatto a 9 giorni di vita! La vedevo in quell’incubatrice già stanca di respirare e il pensiero che non l’avrei più rivista mi ha lacerato il cuore! E invece Gaia dopo 7 ore di intervento lo supera, dicono “brillantemente “! Così non fu. Gaia ebbe un’emoraggia interventricolare che rese necessario l’impianto di un tubicino per drenare il liquido cerebrale!
La mia bambina era diventata idrocefalo! La fortuna all’inizio non è mai stata dalla nostra parte, perché nonostante Gaia si sforzasse di tornare a casa il tubicino che aveva in testa si infettò e prese una ventricolite gravissima, fu trasportata al reparto di neurochirurgia in un altro ospedale e lì mi dissero che al 70% sarebbe morta e al 30% avrebbe avuto danni permanenti!
Si susseguirono un’altra serie di interventi al cervello per un totale di 6! Sei grandi ferite in testa! Dopo circa 9 mesi dal primo intervento al cuore qualcosa mi diceva che Gaia non stava bene. Dopo varie odissee in ospedale perché mi prendevano per pazza, un cardiologo a cui devo la vita di mia figlia volle approfondire. Gaia era in edema polmonare con pressioni in vd a 120! Decidemmo di portarla a Bologna dal prof Gargiulo e da Guido Oppido!! Gaia da quell intervento è rinata nonostante ci portiamo dietro delle pressioni polmonari altine!
La bimba, che a detta dei medici doveva essere una vegetale, oggi è la mia più grossa soddisfazione! È una monella e una paperina! Mi ha insegnato cosa davvero conta nella vita, non abbiamo ancora finito con gli interventi al cervello purtroppo perché negli anni dovrà allungare il ubichino, ma ho imparato a vivermela giorno dopo giorno anche perché per i casini che mi combina ogni giorno non mi dà tempo di pensare al futuro!
Quindi concludo col dirvi che nonostante due interventi in cec, tre cateterismi, una cardioversione elettrica e 6 interventi in testa, Gaia ha il volto della felicità e della salute e non la cambierei mai con nessun’altra bimba sana al mondo! Perché lei è perfetta con tutte le sue “imperfezioni “.