Sono Stefy mamma di Erik, undici anni.
Avevo 23 anni quando rimasi incinta di Erik, trascorsi una gravidanza serena fisicamente ma agitata psicologicamente. Dovrei scrivere un libro ma preferisco contenermi. Il mio cucciolo nacque dopo 24 ore di travaglio, mi accorsi da subito che c’era qualcosa di strano, l’istinto di mamma percepiva qualcosa, era un bimbo troppo calmo, non piangeva, non si attaccava al mio seno, colorito bluastro. Comunque dopo tre giorni i medici mi dissero: “La mandiamo a casa e vada a fare un controllo al Regina Margherita a Torino perché si percepisce un soffio”.
Tornai a casa ma qualcosa mi continuava a dire di fare il controllo il prima possibile. Ero stanca, crollai quella sera e mi svegliai con un sogno secondo me premonitore, sognai un ragazzo mancato anni fa in un brutto incidente. Erik quella notte non si svegliò per attacarsi al seno, allora decisi di correre in ospedale anche se non era il giorno del controllo. Così cominciò il nostro incubo.
Mi fermarono per un mese, ammetto che per la prima settimana non ho mangiato e non mi sono lavata, ero in un incubo di depressione post partum e psicologicamente provata perché cercavo un motivo. Mi trovai da sola in tutti i sensi, dovevo farcela per lui, ma vi confesso che ancora oggi sono emotivamente fragile.
Torno indietro negli anni, conobbi il padre di Erik a 14 anni, lui ne aveva 16, era il ragazzo biondo occhi azzurri che affascinava, capellone ribelle, ma anche con tanta voglia di fare. Dopo anni rimasi incinta e qui tutto cambiò, forse per la responsabilità lui si perse o forse lo era già da tempo ed io non mi accorsi da ragazza ingenua innamorata. Rimasi comunque un mese prima di tornare a casa ed il padre veniva solo per chiedermi se avevo 20€.
Dovevo salvare Erik, non so se sia stata colpa del padre che faceva uso di sostanze ma giuro ero arrabbiata con lui, presi le valige e scappai di casa. Ora Erik cresce nell’amore mio e dei miei genitori, è pieno di interessi, non ama lo studio ma bazzichiamo bene, ha una forte sensibilità. Sono felice di averlo cresciuta da sola, lo rifarei, lui mi salvò la vita credetemi.